L’hashish, nota anche come fumo o charas, è una resina ottenuta dalla pianta Cannabis Sativa (o Canapa indiana). Contenente il principio attivo THC (delta-9-tetraidrocannabinolo), ha proprietà psicoattive e rientra nella categoria delle droghe leggere.
Si presenta come una sostanza secca, di consistenza dura, friabile e solitamente dal colore marrone scuro. Tra le principali modalità di assunzione, rientrano: lo spinello, la pipa ad acqua (o bong), la pipa tradizionale e il vaporizzatore. Il consumo di hashish con finalità stupefacenti può creare una certa dipendenza che spesso tende a tramutarsi in sindrome d’astinenza, nel momento in cui il consumatore dipendente smette di assumere tale sostanza.
La sindrome d’astinenza da hashish solitamente ha una durata di qualche settimana e comprende una serie di sintomi che, in genere, consistono in: desiderio irrefrenabile di consumare la sostanza, irritabilità, malumore, insonnia, ansia, problemi e dolori di stomaco, riduzione dell’appetito. Il consumo di hashish può avere effetti nel breve e nel lungo periodo, sia a livello fisico che a livello neuropsicologico. Gli effetti fisici a breve termine generalmente si evidenziano nell’arco dei primi 30-180 minuti successivi all’assunzione e possono comprendere un aumento della frequenza cardiaca (tachicardia) e problemi circolatori come ipertensione (aumento della pressione sanguigna) o ipotensione (abbassamento della pressione sanguigna).
Tali effetti possono avere ripercussioni anche a lungo termine, determinando attenuazione della reattività fisica, vertigini e arrossamento oculare. Per questo motivo è vietato, per esempio, mettersi alla guida di un veicolo dopo aver consumato hashish o prodotti simili. Tra gli effetti a lungo termine si evidenziano invece problemi respiratori ricorrenti o cronici. Il fumo derivante dalla combustione dell’hashish irrita infatti il tessuto ciliare delle vie aeree e quello polmonare, in modo simile al fumo di tabacco. È a causa di questi processi irritativi che i consumatori di hashish più accaniti spesso tendono a sviluppare tosse cronica, flegma, malattie polmonari di tipo cronico e infezioni alle vie aeree (polmonite). L’Hashish inoltre può avere effetti, a volte permanenti, anche sul sistema dei recettori encefalici deputati al controllo delle emozioni, quali la serotonina o l’adrenalina. Per tali ragioni può condizionare lo sviluppo psico-emozionale con distorsioni della personalità, in taluni casi irreversibili.
Per quanto non tutti i consumatori vadano incontro ad alterazioni dell’umore, in molte situazioni si possono osservare importanti cambiamenti del carattere associati a stati emotivi altalenanti (dalla perdita di interessi e motivazioni, sino al discontrollo degli impulsi). È bene ricordare infine che i fumatori di hashish, combinando abitualmente questa droga con il tabacco, possono manifestare anche forme di dipendenza dal consumo di tabacco.
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Ho il sospetto che mio figlio di 16 anni fumi le canne…
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